Italia NO DIG N.2 2020.pdf

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N° 2/2020
Ripartenza Italia:
le grandi reti
scelgono il no dig
L’esperienza di terna e snam
toc
Gli interventi
di Anese
e Lupa
iNterviste
Formedil e
ordine ingegneri
Milano
iDrico
Pipecare
con Acqualatina
a Gaeta
cANtieri
tDc e la
protezione
meccanica
360
°
Trenchless solutions
Riabilitiamo
ogni tipo di condotta
La divisione riabilitazione condotte dell’azienda Benassi è
fornitore leader di applicazioni CIPP (Cured in Place Pipe) e
di altre tecnologie e servizi per la riabilitazione dei sistemi
di condotte idriche e delle acque reflue con tecniche senza
scavo.
La società offre soluzioni efficaci per porre rimedio ai
problemi normativi e ambientali di funzionamento del-
le condotte idriche, di acque reflue e del mondo Oil&-
Gas dovute a invecchiamento e condutture difettose.
La società è esperta nel seguire i propri clienti in totale
autonomia in ogni fase del progetto, dalla scelta della tec-
nologia più adatta fino al collaudo finale.
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L
Nel documento elaborato dalla
task force voluta dal Governo per
tracciare una strategia di rilancio
del Paese, noto come Piano
colao, ci sono alcuni spunti di
interesse per il nostro settore che
spingono lo sviluppo delle reti.
Ad esempio, tra le 102 idee sotto-
poste all’esecutivo conte c’è quel-
la di prolungare le attuali conces-
sioni su alcune infrastrutture, come
le reti gas, a patto di aumentare il
volume di investimenti.
Per quanto riguarda le tLc, si
chiede di assicurare la connessione
veloce tramite fibra o altre tecno-
logie alla più ampia fascia della
popolazione, a partire dai meno
abbienti. inoltre, si ritiene impor-
tante accelerare la realizzazione di
infrastrutture energetiche e idriche.
sono solo pochi spunti che cer-
tificano come la ripartenza, per
l’italia, sia anche una questione
di reti e servizi pubblici locali per
i quali le trenchless technology
assumeranno sempre più un ruolo
determinante.
Premere l’acceleratore sulle in-
frastrutture, infatti, non può certo
significare l’apertura incontrollata
editoriale
Paolo trombetti
Ripartenza Italia:
innovazione,
tecnologia e ambiente!
di una grande quantità di cantieri
tradizionali nelle città. solo il no
dig può assicurare la compatibi-
lità ambientale, sociale e anche
economica alla mole di interventi
manutentivi e di sviluppo che si
vedono all’orizzonte.
in questo senso, però, sarebbe
utile un’indicazione chiara da
parte dei policy maker centrali
e locali sull’esigenza di rendere
“sostenibile” la ripartenza del Pa-
ese, premiando quelle soluzioni,
come le trenchless, che vanno in
questa direzione.
tutto ciò senza perdere lo sguardo
sul futuro. in questo senso si può
citare la strategia italiana per
l’intelligenza Artificiale da poco
pubblicata dal ministero dello svi-
luppo economico, la quale spinge
fortemente sull’uso dell’iA a favo-
re degli obiettivi di sviluppo so-
stenibile dell’oNU a cui l’italia ha
aderito. ebbene, il no dig fa la sua
parte in questo percorso tracciato
dalle Nazioni Unite verso il 2030
al punto che potremmo definirlo
come “intelligenza Materiale”
alla quale andrebbe dedicata, se
non una strategia, quantomeno la
dovuta attenzione.
Fare rete
anche con le idee
Antonio Junior ruggiero
In più di un’occasione si è parla-
to, anche su questa rivista, della
possibilità di agganciare il sistema
dei certificati bianchi (o titoli di ef-
ficienza) all’uso di trenchless tech-
nology, quantificando e premiando
il risparmio energetico ottenuto
con il no dig in sostituzione delle
tecniche tradizionali di intervento
sulle reti nel sottosuolo.
Un’idea promossa in primis da
IATT che mi sembra utile mettere
in relazione con un’altra proposta,
in questo caso avanzata da Con-
findustria Ceramica e da alcuni
sindacati al Governo: equiparare
l’efficienza energetica a quella idri-
ca. Il riferimento dei proponenti è
all’ecobonus per l’intervento sugli
immobili ma, in generale, l’inizia-
tiva rappresenta il segno ulteriore
della domanda, da parte di alcuni
stakeholder, di estendere quanto
di buono ha funzionato nell’elettri-
co ad altri comparti paralleli.
Seguendo questa logica, si po-
trebbe arrivare presto a parlare di
una trasposizione dei meccanismi
di sostegno all’efficienza energeti-
ca in campo ambientale e, perché
no, all’innovazione, come in parte
già avviene (in senso ampio) quan-
do si agisce sulla tariffa rifiuti con
formule “puntuali” e perequative
rispetto al conferimento in discari-
ca o, con proporzioni diverse, con
le quote del sistema europeo Ets
per il controllo della CO2.
Sono solo degli esempi di quanto si
fa per sostenere un generale obiet-
tivo di sviluppo sostenibile alla base
del quale, tra i pilastri di questa
azione, ci sono e dovrebbero esserci
maggiormente le trenchless techno-
logy. Certificati bianchi, ecobonus,
quote di emissione, tariffe “verdi”
sono tutti meccanismi che, riveduti
e adattati, potrebbero aiutare anche
lo sviluppo dell’innovazione portata
dal no dig e non solo da queste
soluzioni, ovviamente. Per riuscirci
occorre prima di tutto fare rete,
anche con le idee.
Siamo costruttori leader
di sistemi centrifughi ad elevata tecnologia.
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