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SALMO 21

SALMO 21

 

NT

 

1              Mt 27,46; Mc 15,34 Eli, Eli, lamma sabactani? Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

2Mt 27,50; Mc 15,37 Avendo gridato con gran voce...

5b              Rm 5,5 La speranza non delude

7-8              Mt 27,39 Scuotevano il capo: Tu che distruggi il tempio...

              Mt 27,42 Se e il re d`Israele...

              Mc 15,29-31 Tu che ricostruisci il tempio di Dio in tre giorni... salva te stesso, scendi dalla croce

              Lc 23,35 Ha salvato gli altri, salvi se stesso se è il Cristo!

13              1Pt 5,8 Il diavolo, come leone ruggente...

15b              Gv 19,28 Affinché si adempisse la Scrittura, disse: Ho sete

18              Mt 27,35 Dopo averlo crocifisso si divisero le sue vesti, tirando a sorte, affinché si adempisse la parola del profeta: Si sono divisi tra loro i miei abiti e hanno gettato la sorte sopra la mia veste (Mc 15,24; Lc 23,34; Gv 19,23-24)

22              Gv 17,6 Padre, ho manifestato il tuo nome agli uomini

              Eb 2,12 Li chiama fratelli, dicendo: Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli

25              Ef 1,6; 1,12; 1,14 ... a lode della gloria della sua grazia

28              1Cor 15,25 Bisogna ch`egli regni

29              Fil 2,10 Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi

30              Gal 2,20 Vivo, non più io...

31              Gv 1,13 Quelli che sono nati non da volontà di carne, ma da Dio

 

PP

 

              ORIGENE: E` la voce del Cristo crocifisso e l`esempio di ciò che accade anche a noi.

 

              EUSEBIO: E` il salmo della passione e della risurrezione- profetizza inoltre la fondazione della Chiesa, la chiamata di tutte ie genti e la nascita del popolo nuovo.

 

              CIRILLO ALESSANDRINO: Il Cristo, come uomo, parla al Padre; intercede per il genere umano e si fa nostro avvocato.

 

              ATANASIO: Salmo della morte e della risurrezione del Cristo. Parla della risurrezione a partire dal v. 22.

 

              GREGORIO NAZIANZENO, Or 30, 5, PG 36, 110: Non è stato mai abbandonato: chi dunque lo costringeva a incarnarsi e a salire sulla croce? Ma il Cristo prende su di sé la nostra condizione: eravamo abbandonati e disprezzati ed egli ci ha riscattati, prendendo su di sé il nostro peccato.

 

              AGOSTINO: Voce del Cristo in croce e del nostro uomo vecchio crocifisso con lui. Espos. II: Il Verbo era sempre con Dio e, nello stesso tempo, pendeva dalla croce e diceva: Perché mi hai abbandonato? Portava su di sé la nostra infermità.

 

              GIROLAMO: E` la voce di Cristo in croce e dell`umanità che, in Adamo, è stata abbandonata.

 

1b              ORIGENE: I miei peccati aprono un abisso tra la mia angoscia e la mia salvezza.

 

              EUSEBIO: Il Signore porta i peccati del popolo e anche quello di Giuda. Cita Gv 1,36: Ecco l`agnello di Dio e 2Cor 5,21: Per noi (Dio) lo ha fatto peccato, affinché noi diventassimo in lui giustizia di Dio. Lui, l`oceano della benedizione, prende su di sé la maledizione che spettava a noi e paga il nostro debito.

 

2              AGOSTINO: Quando l`uomo si sente felice, il cristiano che è in lui lo abbandona; ma Dio mette il suo oro nella fornace e là, in luogo riparato, il fuoco opera. Talvolta Dio distoglie l`orecchio dal fedele che piange. Dio sa quello che fa.

 

3b              ORIGENE: Vuole insegnarci che il Signore è la lode stessa.

 

4              ATANASIO: I nostri Padri attendevano la mia luce; la loro speranza non è stata delusa.

 

6              EUSEBIO avvicina questo versetto a Is 41,14: Non temere, Giacobbe, povero vermiciattolo. Dicendo: Sono verme e non uomo, manifesta il carattere umiliante della sua passione.

 

              BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 505: Si possono considerare come una immagine dell`umiltà del Cristo queste parole di Isaia: Non temere, Giacobbe, povero vermiciattolo (41, 14). Nel salmo, il Cristo è chiamato verme perché è stato respinto.

 

6b              CIRILLO ALESSANDRINO: Disprezzo del popolo: come non riconoscere il Cristo crocifisso in questa profezia?

 

7b              GIROLAMO: Storcono la bocca.

 

9              EUSEBIO: In questo versetto si annuncia che la nascita del Cristo non è secondo l`ordine naturale.

 

              ATANASIO: Nato da donna.

 

              ORIGENE confronta la nascita del Cristo a quella di Giacobbe, di Geremia e di Giovanni Battista.

 

              GIROLAMO, I. H.: propugnator meus ex utero: ti prendi cura di me fin dal mio esistere nel seno materno.

 

12              EUSEBIO: Questi tori hanno un certo rapporto con quelli del salmo 67, 30: i tori guidano il gregge o il popolo.

 

              GIROLAMO: La tribolazione è vicina. Cita Mt 26,46: Ecco, colui che mi tradisce è vicino.

 

14              CIRILLO ALESSANDRINO: E` divenuto il mio cuore come cera...: è la compassione del maestro per le afflizioni dei suoi discepoli.

 

15              ATANASIO: Descrizione della sete del crocifisso.

 

15c              ATANASIO: Ha gustato la morte.

 

              ORIGENE: Il salmista non dice la morte ma la polvere della morte, perché il Cristo ha gustato la morte per breve tempo.

 

              GIOVANNI DAMASCENO, Hom. 27 in Sabb. S., PG 96, 628: Colui che aveva plasmato l`uomo dalla polvere è fatto scendere nella polvere della morte. La sua vita è tolta da questo mondo.

 

16-1              EUSEBIO cita Lc 24,39: Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!

 

16c              RUPERTO, Vict. Verbi Dei, PL 169, 1486: Abramo aveva ricevuto la circoncisione come segno della discendenza che gli era stata promessa. Ma ora qui si moltiplicano i segni della giustificazione e della fede: al posto di una ferita, poiché ha consegnato la sua anima alla morte, vedrà una discendenza numerosa... giustificherà molti il mio Servitore, egli che ha portato i loro peccati (cfr. Is 53).

              Il Dio giusto non ha forse giustificati e salvati noi, i discendenti del Cristo, vedendo non più una ferita ma le cinque ferite del Giusto? Perché nel battesimo abbiamo ricevuto il segno della croce, simbolo della giustificazione e della fede, di cui la circoncisione era figura.

 

              BERNARDO, Sermo 61, 4, PL 183, 1072: Le aperture non mancano perch`egli possa diffondere la sua misericordia: hanno forato le sue mani e i suoi piedi, gli hanno aperto il costato con un colpo di lancia. Posso avvicinare le mie labbra e bere il miele dalla pietra, vedere e gustare quanto io non conoscevo: chi conosce, infatti, il pensiero del Signore? Ma si è fatto per me la chiave che apre, il chiodo che penetra, perché veda la volontà del Signore. Cosa vedo attraverso la ferita? Il chiodo grida e la ferita esclama che Dio è veramente nel Cristo e che Dio riconcilia a sé il mondo, in lui. La lancia ha trapassato la sua anima, è giunta vicina al cuore, perché il Cristo sappia compatire le mie infermità. Il segreto del cuore si svela per le piaghe della carne: il mistero dell`amore è completamente svelato.

 

              MARTINO DI LEON, Sermo 23 in Coena Domini, PL 208, 880: Davide attesta che i piedi e le mani del Figlio di Dio furono trafitti. Il Cantico dei Cantici dice: Le mie mani stillarono mirra (5, 5); lo dice soprattutto in riferimento ai fori dei chiodi.

 

              CASSIODORO: Il salmo dice hanno perforato. Come la terra arata produce frutto, così il Cristo trafitto ci dà il frutto della vita.

 

17              AGOSTINO: Si sono potute contare tutte le sue ossa: è la descrizione esatta di un corpo teso per la crocifissione.

 

              CASSIODORO: Perché il Signore ha scelto questo tipo di morte, lui che può deporre la sua vita quando vuole? La croce s`innalza in modo tale che la sua parte superiore si dirige verso il cielo, senza che la sua parte inferiore lasci la terra. Una volta piantata, essa tocca il soggiorno dei morti mentre con le sue braccia tese raggiunge tutte le parti del mondo. Stesa a terra, designa i quattro punti cardinali.

 

17b              ATANASIO: Mi hanno disprezzato.

 

18              GIULIANO Dl VEZELAY, Sermo 8, S. C. 192, p. 195 ss.: Giuseppe,

              amato dal padre più di tutti i suoi fratelli, restava in casa per la felicità del padre, mentre i fratelli pascolavano le greggi. Giuseppe rappresenta il Cristo, che il Padre ama in modo unico; ma colui ch`egli ama più di tutti, lo manda a soffrire per tutti. Il Padre lo riveste della tunica talare, cioè del nostro abito, del nostro corpo, nel quale fu trovato come uomo. Giuseppe è inviato ai suoi fratelli, Gesù ai giudei. Questi lo spogliano della tunica. Giuseppe è, per il Padre, « il figlio aggiunto » (cfr. Gen 30,24), perché fino alla fine del mondo noi tutti possiamo concorrere a costituire con lui la piena statura del corpo di Cristo.

 

              EFREM, Hvmni, Lamy 1, 688: La tunica non strappata è una sublime immagine della fede che gli apostoli seminarono nel mondo, conservandola nella sua integrità.

 

              GIOVANNI DAMASCENO, Hom. 24 in Sabb. S., PG 96, 624: Colui che aveva coperto con tuniche di pelle i progenitori del genere umano è posto nudo sulla croce, perché noi veniamo spogliati della nostra mortalità ed egli possa rivestirci dello splendore dell`incorruzione.

 

20              ORIGENE accosta questo versetto alla spada di Simeone.

 

20b              ATANASIO: La mia Unica: è l`anima del Cristo, che fu l`unica a non conoscere il peccato. E la mia Unica è ancora la Chiesa, senza macchia né ruga.

 

22              ORIGENE: Da questo momento il Cristo prega come se fosse già risuscitato e anche esaudito a favore dei fratelli, per i quali ha pregato.

 

              CIRILLO ALESSANDRINO: Nome in questo caso sta al posto di gloria. Anche Gv 17,6: Ho manifestato il tuo nome agli uomini non vuol dire soltanto che Gesù afferma e rivela l`esistenza del Padre, ma che egli ci ha rivelato la sua bontà e la sua gloria. Ha detto infatti: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna (Gv 3,16). Anche in un altro modo ci ha rivelato la gloria del Padre: tutti quelli che, illuminati dallo Spirito, hanno visto il Figlio nella sua dignità e onnipotenza, degne di Dio, hanno visto e conosciuto il Padre. Dice infatti: Chi vede me vede il Padre (Gv 14,9). Quando proclama: Inneggerò a te in mezzo alla assemblea (ecclesia): quale è questa Chiesa se non quella che il Figlio si è acquistata, santa e immacolata?

 

              ATANASIO: Questo equivale ad At 13,16: Uomini d`Israele e voi che temete Dio...

 

25              ATANASIO: Ti ho glorificato e ti glorificherò ancora (Gv 12,28).

 

              ORIGENE: La mia anima si gloria nel Signore (cfr. 1Cor 1,31).

 

              AGOSTINO: Non cerco la mia gloria: da te la mia lode.

 

              BEDA: Non cerco nessuna lode, se non la tua.

 

25b              ATANASIO: Nella Scrittura, voto e preghiera si equivalgono.

 

26              EUSEBIO: Questi poveri sono quelli della beatitudine (cfr. Mt 5,3). Vivranno i loro cuori, perché il cibo che dà è il suo corpo per la vita eterna (cfr. Gv 6,55). Il pane di Dio... dà la vita al mondo (Gv 6,33).

 

              ORIGENE: Annuncio dell`eucaristia.

 

              ATANASIO: Annuncio della chiamata delle genti. I poveri sono le genti.

 

              AGOSTINO e GIROLAMO: Annuncio del sacramento del suo corpo e del suo sangue che sazierà i poveri. Agostino: Il Signore è il tesoro dei poveri: la loro casa è vuota perché il loro cuore sia pieno.

 

27              ORIGENE: Dopo la conoscenza, l`oblio; dopo l`oblio, il ricordo. Non è un solo popolo che si ricorderà del suo Creatore, ma tutti i popoli che lo avevano dimenticato.

 

              EUSEBIO: Si ricorderanno del Signore.

 

              AGOSTINO: Ogni sofferanza del Cristo è il prezzo di qualche cosa: la lancia ha aperto il sacco d`oro che portava il Cristo per il nostro riscatto; squarciato il sacco, il prezzo si è sparso su tutta la terra (cfr. Gen 44,11s; Gv 19,34).

 

28b              EUSEBIO: E` sovrano sulle genti, mentre in passato, per ogni uomo contavano gli dèi del paese.

 

29              EUSEBIO e SIMMACO: Tutti quelli che scendono nella terra, pieghino le ginocchia davanti a lui: gli renderà culto la discendenza di colui che vive. Questa discendenza è la discendenza del Cristo.

 

30              ATANASIO: I fedeli del Cristo.

 

              AGOSTINO: La generazione della nuova alleanza.

 

              GIROLAMO: Ogni ginocchio si pieghi nel nome di Gesù (Fil 2,10).

 

31              ORIGENE: La generazione della Sapienza.

 

              EUSEBIO: Colui che nascerà dallo spirito d`adozione.

 

              ATANASIO: Quanti non sono generati dalla carne... ma da Dio.

 

              AGOSTINO: Gli evangelisti annunceranno la sua giustizia al popolo generato dalla fede.

 

              RUPERTO: Questo salmo deve essere riferito al Cristo che avanza per la vittoria, vittoria che coronerà la corsa della sua obbedienza.

 

              ORIGENE, In Matth., G. C. S. 38, p. 278 ss.: E` un grande mistero, un mistero grande e nascosto quello che il Cristo ci pone dinanzi quando grida a Dio: Perché mi hai abbandonato? Dobbiamo dunque scrutare in che senso il Cristo è stato abbandonato. Sappiamo che era in forma di Dio, lo vediamo scendere dal cielo e annientarsi col prendere la forma dello schiavo: in tutto questo vediamo la volontà di colui che lo ha mandato. Comprendiamo che, quanto alla forma del Dio invisibile e all`immagine del Padre, il Cristo fu abbandonato dal Padre quando assunse la forma di schiavo, per rivestirsi della natura umana e prendere su di sé le pene degli uomini fino alla morte. L`estremo abbandono fu quando lo crocifissero e posero sopra al suo capo, per derisione, la scritta che diceva: Gesù, re dei Giudei (Mt 27,37). Sperimentò ancora l`estremo abbandono quando lo crocifissero tra due ladroni e i passanti lo insultavano scuotendo la testa, mentre i principi dei sacerdoti e gli scribi dicevano: Non può salvare se stesso (Mt 27,42). Perfino i ladroni lo insultavano sulla croce. Si comprende come abbia detto: Perché mi hai abbandonato?, confrontando la gloria che aveva presso il Padre e l`ignominia che disprezzò per sopportare il supplizio della croce (Eb 12,2).

 

              CRISOSTOMO, Com. Vang. Mt 88, p. 352 ss.: Il Signore in croce fece una cosa ben più straordinaria di quella di scendere dalla croce: le tenebre che ricoprirono la terra non erano un`eclissi ma una manifestazione della collera divina. In passato non aveva egli fatto dei miracoli senza riuscire a vincere il loro disprezzo? Grida: Eli, Eli, lamma sabactani, perché lo vedano onorare il Padre fino all`ultimo respiro. Fino all`ultima ora, rende dunque testimonianza sua legge antica.

 

              AMBROGIO, Esp. del Vang. sec. Luca 10, 127 p. 483: Non arrossirò delle parole che il Cristo ha gridato a gran voce; infatti l`evangelista dice: Gesù gridò a gran voce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? E l`uomo che ha gridato al momento della morte e della separazione da Dio. Poiché la divinità non ha alcuna comunione con la morte, la morte non poteva avvenire se la vita non si fosse ritratta: la Vita, che è Dio.

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