Francesco Mattesini - La Partecipazione dei Sommergibili Tedeschi alla Guerra Aeronavale nel Mediterraneo.pdf

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LA PARTECIPAZIONE DEI SOMMERGIBILI TEDESCHI ALLA
GUERRA AERONAVALE NEL MEDITERRANEO
(Settembre 1941 – Gennaio 1942)
L’entrata nel Mediterraneo dei primi sommergibili tedeschi e l’inizio
dei loro straordinari successi
FRANCESCO MATTESINI
M. Guyot
Roma 2019
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Il trasferimento nel Mediterraneo del Gruppo “Goeben”
Fin dall’autunno del 1939, con l’Italia, alleata della Germania, non ancora
entrata in guerra contro la Gran Bretagna e la Francia, l’Alto Comando della Marina
Germanica (Oberkommando der Marine
-
OKM) aveva preso la decisione di inviare
propri sommergibili ad operare nel Mediterraneo, dove il traffico mercantile del
nemico si svolgeva indisturbato. Pertanto, nella seconda metà di ottobre si
quell’anno, il contrammiraglio Karl Dönitz, che nella sua qualità di Comandante in
Capo dei Sommergibili (Befehlshaber der Unterseboote – B.d.U.) dirigeva lo
svolgimento della guerra subacquea nei settori di guerra in cui era impegnata la
Germania (Oceano Atlantico, Mare del Nord, Baltico) ordinò ai tre U-boote della 2
a
Flottiglia, con base a Kiel,
U-25, U-26
e
U-53
di trasferirsi nel Mediterraneo, a puro
titolo esplorativo e per la ricerca di navi da attaccare, passando all’andata e al ritorno
alla base per lo Stretto di Gibilterra.
Successivamente i tre U-boote furono impiegati contro convogli britannici in
Atlantico che transitavano a ponente della penisola iberica, per cui il solo
U-26
(capitano di corvetta Klaus Ewerth), potendo disporre di una sufficiente riserva di
nafta, si trovò nella condizione di poter proseguire la sua missione nel Mediterraneo
occidentale, a levante di Gibilterra. L’8 ottobre l’U-26 passò indisturbato lo Stretto di
Gibilterra navigando di notte in superficie e operò per la ricerca delle rotte nemiche al
largo di Capo Tres Forcas, nel Golfo di Orano, e a est dell’isola Alboran dove,
sebbene vi esistessero condizioni di visibilità sfavorevoli per il tempo inclemente,
riuscì ad eseguire un solo attacco contro un piroscafo da carico isolato. Si trattava di
una nave francese del 1928, il
Loire
(capitano René Decrop), di 4.285 tsl, ex
Irrawaddy
della British & Burmese Steam Navigation Co Ltd (P. Henderson & Co)
di Glasgow, che nel 1938 lo aveva venduto alla Compagnie Générale Transatlantique
Paris.
Partito da Orano trasportando un carico di 5.588 tonnellate di pirite, 416
tonnellate di vino e generi vari, alle 03.40 del 13 novembre il
Loire
(capitano René
Decrop), fu colpito a poppa da un siluro dell’U-26 e in 30 secondi affondò a circa 40
miglia a sud-sudest di Almeria (Spagna), nel quadrato CH 7537 corrispondente a lat.
36°16’N, long. 02°13’W, perdendosi con tutto i 39 uomini dell’equipaggio, compresi
5 cannonieri. Armato con due cannoni da 40 mm, il
Loire
fu dichiarato disperso dopo
aver lasciato Oran, e nelle ricerche il 17 novembre fu trovato dal cacciatorpediniere
francese
Alcyon
un solo salvagente dal piroscafo e detriti di legno ampiamente
dispersi.
La missione dell’U-26, che nuovamente rientrò in oceano superando lo Stretto
di Gibilterra indisturbato, convinse il B.d.U. a desistere dall’inviare sommergibili nel
Mediterraneo, in quanto, era apparso chiaro che, evitando i lunghi trasferimenti essi
in quel periodo di guerra potevano ottenere una maggiore quantità di risultati
favorevoli nell’Atlantico settentrionale, ove le correnti di traffico verso e da il Regno
unito e la Francia arano continue.
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Il sommergibile
U-26
che il 13 novembre 1939 affondò il piroscafo francese
Loire,
realizzando il primo successo
degli U-boote in Mediterraneo nella Seconda guerra mondiale.
Il piroscafo francese
Loire
quando fino al 1938 si chiamava
Irrawaddy
e batteva bandiera britannica.
Nell’ambito della Kriegsmarine si tornò a parlare del Mediterraneo verso la
fine del mese di marzo 1941. E ciò avvenne quando il Comandante in Capo della
Marina Germanica, grande ammiraglio Erich Raeder, e il suo Comando Operativo, la
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Seekriegsleitung (SKL), furono vivamente impressionati per la sfavorevole situazione
venuta a crearsi nel Mediterraneo per gli insuccessi della Marina italiana che avevano
portato la Squadra Navale dell’ammiraglio Angelo Iachino al disastro di Capo
Matapan, Pertanto Raeder e la SKL erano giunti alla determinazione di inviare nel
Mediterraneo orientale sommergibili tedeschi destinati ad appoggiare le pianificate
operazioni della Wehrmatch in Egeo, che dovevano portare, dopo la conquista della
Grecia e con l’appoggio della Luftwaffe, all’invasione di Creta.
L’ammiraglio Dönitz, al quale per due volte la SKL chiese quale fosse il
proprio parere, si dichiarò assolutamente contrario all’invio di propri sommergibili
nel Mediterraneo, ritenendo che sarebbero stati distolti da quello che era il loro
compito primario; ossia l’attacco nell’Atlantico ai convogli di rifornimento britannici.
Un compito che in effetti in quel periodo veniva svolto da soltanto una trentina di
sommergibili, dei quali appena un terzo poteva trovarsi contemporaneamente nelle
due principali zone di operazione, ad occidente delle isole britanniche e ad occidente
dell’Africa equatoriale. Vi erano poi alle dipendenze operative del B.d.U. ventitré
sommergibili italiani, con base a Bordeaux (Betasom), della cui attività di guerra, per
insufficiente addestramento alla guerra oceanica e per la scarsità di successi
conseguiti, Dönitz non era rimasto soddisfatto.
L’ammiraglio Dönitz nel suo Comando di Kernevel, presso Lorient con alcuni ufficiali del suo Stato Maggiore.
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Con estrema durezza egli riferì al Capo del 1° Reparto della
Seekriegsleitung,
contrammiraglio Kurt Fricke, che era compito degli italiani provvedere a rinforzare
quel delicato settore di guerra. E ciò doveva essere fatto riportando in Mediterraneo i
sommergibili dislocati a Bordeaux, alle dipendenze di Betasom, che in Atlantico, per
mancanza di esperienza degli equipaggi, lacune di addestramento alla guerra oceanica
e di adeguati metodi di impiego, non davano l’aiuto desiderato alle operazioni
germaniche contro i convogli, e conseguivano pertanto successi assai modesti.
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Kurt Fricke, dall’inizio della guerra contrammiraglio e Capo del 1° Reparto della Seekriegsleitung (SKL). Dal
13 giugno 1941 al 20 febbraio 1943 Capo della SKL. Dal 1° aprile 1942 promosso vice ammiraglio.
Per l’attività esaustiva dei sommergibili italiani in Atlantico, vedi Francesco Mattesini,
Betasom. La guerra negli Oceani (1940-1943)”,
Ufficio Storico della Marina Militare (da ora in poi
USMM), 1
a
edizione 1993, 2
a
edizione 2003 (aggiornata e integrata). I documenti della SKL
riguardo al ritiro dei sommergibili italiani da Bordeaux sono alle pagine 606-611 della 1
a
Edizione
e alle pagine 624-631 della 2
a
Edizione. L’originale in tedesco e la traduzione in italiano si trovano
nel carteggio di Betasom nell’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare, Roma.
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