[2009]bonsai and suiseki magazine 04.pdf

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Bonsai
& Suiseki
Anno I - n.4
magazine
Aprile 2009
Bonsai&Suiseki
magazine
4
Bonsai
&
Suiseki
magazine
Aprile
©
in
collaborazione con
2009
4
DIRETTO DA
Antonio Ricchiari
IDEATO DA
Luca Bragazzi
Antonio Ricchiari
Carlo Scafuri
REDATTORE
Carlo Scafuri
REVISORE DI BOZZE
Dario Rubertelli
Pietro Strada
CORRETTORE DI BOZZE
Giuseppe Monteleone
PROGETTAZIONE GRAFICA
Salvatore De Cicco
IMPAGINAZIONE
Salvatore De Cicco
Carlo Scafuri
FOTO DI COPERTINA
Daniela Schifano
Roberto Smiderle
Sergio Biagi
HANNO COLLABORATO
Antonio Acampora
Manuela Baruffaldi
Valerio Cannizzo
Armando Dal Col
Gian Luigi Enny
Giovanni Genotti
Antonio Gesualdi
Carlo Gori
Sergio Guerra
Daniela Schifano
Luciana Queirolo
Tutti gli scritti, le foto, i disegni e quant’altro mate-
riale pubblicato su questo sito rimane di esclusiva
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editoriale
Ritorno alla Natura?
Le due guerre mondiali cancellarono la campagna tradizionale, quella
dei contadini, quella povera, per intenderci. Povera ma piena di valori e di signi-
ficati. L’industrializzazione degli anni che seguirono il 1960 fini per ultimare lo
scempio con l’abbandono delle campagne e delle montagne. Era la fine di una
civiltà. Le città fagocitarono la classe contadina, la gente fuggì dalla Natura, non
la visse più. Il sistema economico che seguì il boom economico (quello che, lessi
a quei tempi, qualcuno dall’occhio lungo definì baby boom imbecility), si è rivelato
dopo alcuni decenni un castello di sabbia.
Le campagne spopolate sono spesso sopravvissute come sacche di miseria,
abbandonate a sé stesse. La nostra speranza è invece che proprio questa crisi
globale, mondiale, provochi un ritorno a determinati valori, un ridimensiona-
mento degli stili di vita. Dove non esista soltanto una società che conta, una
società egemone. La classe contadina è stata sconfitta provvisoriamente. La
piccola proprietà contadina è stata sopraffatta dalle grandi trasformazioni. Nel
Giappone esistono ancora i valori, esistono le regole. Esiste soprattutto il ris-
petto per gli uomini e anche per le cose.
La terra, la montagna hanno la prospettiva di sopravvivere a questo sistema
economico ormai devastante. La rivincita consiste nel recuperare nel quotidia-
no tutto un mondo di valori e di pratiche che possono essere un ritorno anche
alle cose più banali, apparentemente più insignificanti. Il domani dovrebbe pros-
pettare un “ritorno alle origini”, dove non dovrebbe regnare il dio denaro, dove lo
status symbol, il rolex al polso, la griffe a tutti i costi non dovrebbero valere più
di tanto o perlomeno dovrebbero essere rapportati al reddito.
Un ritorno quindi a farsi l’orticello, a solidarizzare con il vicino di casa. Queste
tendenze ed un ritorno ai valori delle passate generazioni, perché si può es-
sere colti, professionisti, studiare e al contempo andare in campagna ed in
montagna dove gli odori della terra bagnata, del fieno, della legna bruciata, del
letame sono oggi purtroppo emozioni dimenticate o addirittura mai conosciute.
In quest’ottica il bonsai ed il suiseki, se praticati ingenuamente e con amore,
sono la nostra salvaguardia, il nostro bacino di emozioni che ci possono proteg-
gere da tutte le contaminazioni e che ci consente di godere una qualità della
vita un tantino migliore rispetto ad altri. Da questo punto di vista penso di es-
sere privilegiato.
In quest’ottica il rapporto con la Natura, con la terra, risveglia un senso di or-
goglio e una ragione in più di riscatto. Crollati tutti i falsi miti degli anni passati,
laddove sopravanza un panorama di solitudine metropolitana, mi piace imma-
ginare una esistenza più ricca in un paesaggio dove la montagna e la Natura ga-
rantiscono un’esistenza sicuramente migliore e spiritualmente meno solitaria.
Voglio credere a questi valori dove non ci sia alcuna esigenza di apparire, dove
l’apprezzamento per un individuo non sia determinato dalla quantità di denaro
che questi possiede, dove la visione di un fiore o di una pianta sia un momento
magico e commovente, dove la morale del Dio di tutti gli uomini prevalga sul
bieco egoismo di tutti noi.
Antonio Ricchiari
Sommario
Dal mondo del Bonsai & Suiseki
pag. 01
pag. 03
pag. 05
pag. 07
4
“Giardini giapponesi”
- G. L. Enny
“Painting stones”
- C. Gori
“Si fa presto a dire sassi”
- D. Schifano
“A proposito di Shiatsu”
- M. Baruffaldi
Mostre ed eventi
pag. 09
“La mia UBI 2009”
- G. Monteleone
pag. 11
“Festa di Primavera”
- S. Guerra
Sughera
coll. Samuel Corazza
A scuola di estetica
pag. 30
“Lo studio degli stili di base come ricerca ed
interpretazione estetica”
- A. Ricchiari
In libreria
pag. 12
“Tecniche bonsai. Vol. I e II”
- A. Ricchiari
L’essenza del mese
pag. 33
“Sughera”
- A. Ricchiari
Bonsai ‘cult’
pag. 13
“Estetica o quintessenza del bonsai?”
- A.Dal Col
pag. 14
“Valutazione di un bonsai in mostra”
-
G. Genotti
Note di coltivazione
pag. 36
“I concimi organici -
evoluzioni tecniche II
-
L. Bragazzi
La mia esperienza
pag. 15
“L’occasione del fare”
- V. Cannizzo
pag. 16
“Costruzione di un tavolino”
- S. Guerra
pag. 18
”Percorso evolutivo di un acero campestre” -
A. Dal Col
Tecniche bonsai
pag. 37
“La pizzicatura”
- A. Acampora
A lezione di Suiseki
pag. 21
“Esposizione di una pietra in un vassoio”
-
L. Queirolo
Vita da club
pag. 39
“Arbores Bonsai Club”
- A. Gesualdi
pag. 40
“Progettobonsai”
- V. Cannizzo
L’opinione di...
pag. 26
“Sandro Segneri”
- G. Monteleone
Che insetto è?
pag. 41
“Patologia vegetale - IV parte”
-
L. Bragazzi
1
Dal mondo del Bonsai & Suiseki
I GIARDINI GIAPPONESI
-
Gian Luigi Enny
Giardini Giapponesi
Gli elementi compositivi - II parte
Testo e foto di Gian Luigi Enny
Muri e recinzioni
Muri e recinzioni sono elementi architettonici di grande importanza nel giardino giapponese caratterizzato
da una composizione perfettamente studiata, nella maggior parte dei casi, in spazi di limitate estensioni. Essi infatti
rappresentano la necessaria cornice entro la quale
il giardino racchiude i riferimenti e le principali
prospettive quasi come quinte teatrali di una accurata
scenografia. Queste delimitazioni possono essere
realizzate in vario modo, frequentemente anche
solo con l’uso di materiale vegetale in forma di siepi
geometriche potate, ma il più delle volte, oltre al
muro classico tipico dell’architettura giapponese,
vengono realizzati sistemi di recinzioni, usando del
semplicissimo materiale di bambù intrecciato e legato
in modo molto elegante.
Lanterne
L’uso della lanterna in pietra nel giardino giapponese si fa risalire soprattutto nel periodo dei primi giardini del tè
(16°secolo circa) nei quali ogni elemento anche artificiale doveva concorrere a rispettare l’eleganza e la fedeltà alla
natura. La presenza della lanterna, fino ad allora elemento unicamente religioso dei templi, fu in primo luogo motivata
da esigenze funzionali come l’illuminazione tramite la combustione di piccole torce all’interno di essa, in seguito fino
ai nostri giorni sono esclusivamente usate per motivi di composizione e decorazione del giardino.
Dal mondo del Bonsai & Suiseki
I GIARDINI GIAPPONESE
-
Gian Luigi Enny
2
Le piante
Gli alberi e gli arbusti costituiscono sempre un insieme armonico dove una specie non prevale mai sull’altra
anche se ad ognuna di esse sono state riservate cure particolari che ne hanno strutturato e scolpito la forma definitiva.
Guardando l’insieme di una massa vegetale in un giardino giapponese si è colpiti dalla sua particolare tessitura
che quasi sempre rispecchia un fenomeno naturale. Quest’effetto è il risultato di lunghe e complicate cure topiarie
riservate ad ogni componente. Le masse vegetali devono essere costrette dalla mano dell’ uomo per raggiungere la
perfezione della loro naturale espressività, il concetto di controllo della natura da parte dell’uomo è fondamentale in
un giardino giapponese dove l’intervento artificiale sulla forma e sulla crescita di ogni pianta non è visto come effetto
della padronanza del giardiniere sulla
natura, ma piuttosto come una sua
cooperazione al raggiungimento della
perfezione della forma intrinseca in
ogni elemento naturale. La mano
dell’uomo modifica la forma dell’albero
con interventi precoci già quando esso
è piccolo per continuare poi sempre
per tutta la durata della sua vita nel
giardino, attraverso precise tecniche
tramandate nei secoli, essenzialmente
raggruppabili in interventi di potatura e
legatura. Con la potatura si asseconda
artificialmente la naturale forma
dei rami e della massa fogliare
mantenendola inalterata con il
trascorrere del tempo, mentre, con
la legatura del tronco e delle branche
principali e secondarie si educa
l’architettura portante della pianta. Il
vero risultato di tutto ciò si manifesta
dopo anni di lavoro quando l’intervento
continuo dell’uomo sulla natura non
appare più evidente.
Gian Luigi Enny
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